Michelangelo d’Auria, lucano di nascita, francese d’adozione, insegnante per vocazione, ha vissuto una ventennale esperienza lavorativa in Francia, in qualità di docente nei corsi di lingua e cultura italiana e, negli ultimi anni, con il ruolo di “Attachè culturel” presso il Consolato d’Italia di Chambèry, in Savoia. Trasferitosi in Italia per fine contratto con il M. A. E. , ha insegnato per otto anni nelle scuole bilingue della Valle a’Aosta. Ha concluso la carriera di docente nelle scuole elementari del capoluogo lucano.
Appassionato di pittura, ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in regione e fuori.
Negli ultimi anni si è dedicato con altrettanta passione alla scrittura di racconti.
Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro dal titolo “ I racconti del camino”; nel 2019.un racconto autobiografico dal titolo “La calda estate del ’75 e nel 2020 “Il festival delle Dolomiti lucane”, con la collaborazione dell’amico Donato Aicale. Vive tra Potenza e Tolve, suo paese natìo.
Portata dal vento e dal canto degli uccelli, la voce della sua presenza misteriosa correva di bocca in bocca; l’eco si propagava di valle in valle,di fiume in fiume, di monte in monte, attraversava deserti aridi e si amplificava lungo le immense pianure di uno sterminato paese, incutendo timore e incredulità, terrorizzando gli abitanti.