Ogni fine è un nuovo inizio. Dicono bene perché a me è accaduto molte volte. Ed è accaduto sempre con dolore.
I nuovi inizi costano eppure bisogna costruirli perché con loro arriva la vita. Ci vogliono le parole, i profumi, il calore e un caleidoscopio per vedere il pezzo di cielo che è sopra di noi, quel cielo che illumina sempre i nuovi inizi.
Qualche tempo fa, non so più quanto, tanto è intenso questo tempo, ho incontrato Francesco, il principe, che mi ha fatto rabbrividire dentro le parole, le sue, quelle che lui prende da altri, quelle che legge per primo e decide che debbano essere sue e poi di quelli che lo staranno a sentire e lo leggeranno.
Raccoglie i nomi e quelli che non è riuscito a raccogliere ora mi spaventano. E per forza. Chi si dedica alle parole e a raccogliere i nomi non è mai toccato dalle schifezze. E, infatti, Francesco non è mai sporco. Se qualche volta gli dovesse capitare gli basterebbe un tocco della mano per spolverarsi. E lui dice che quando gli è capitato si diverte un sacco. Un nome dato bene segna il destino di una parola. Eppure, ce ne sono molte che hanno perso da tempo il loro significato e bisogna rinominarle. Ecco tutto.