È la scienza non-scienza della concretezza. Va addomesticato il Sublime, per scrivere poesia davvero contemporanea: servono profumi precisi, occhiali grandi, tazzine di caffè, il numero del sedile su un treno, e una certa furia catalogatrice. Bisogna inventariare il mondo, nominarlo come se fosse al suo primo mattino. O forse all’ultimo: con un nodo in gola che non si scioglie. «Metto la luce filtrata dalla persiana / la notte alle 3:07 / e Fellini che parla del circo / sul vento». Ah, il vento nei film di Fellini! Ho sempre pensato che richiedesse un affondo enciclopedico, ma a Francesco Cosenza bastano due versi per dire quasi tutto. La sua voce è appassionata – dico letteralmente: di chi è mosso o acceso da passione; da – direbbe Peter Handke – appetito per il mondo. «Spostare Settembre sui palmi», chiedersi in quale stanza dormisse d’Annunzio; ciò che legge, ascolta, ama – da iperlettore, da cinefilo, da essere umano che fa spazio alle arti – si impasta a ciò che vede; ne risulta una matassa inestricabile di vita vissuta dal vero e vita vissuta per interposte parole note immagini; un colloide di fatti e sensazioni e nebbia e «alfabeti capovolti». Trasforma la nostalgia e trattiene respiri di scorta. Apre una playlist e ascolta le colline parlare. È una poesia lieve, nobilmente, ed è una poesia ricca: dà a ogni verso la sensazione (maestosa, salvifica) che ci si perde parecchio, a non vivere.
NUVOLE SUL DIVANO
La poesia di Francesco Cosenza è nutrita da echi e da un doppio fondo. La sua voce permane nitida, come una voce dal profondo che lambisce i sospesi, i rimossi, la fertilità della memoria, e riesce ad avere il coraggio di portare il gesto ad aprire gli spazi, gli abissi e la vita sui confini e i ritorni.
La sua possibilità percettiva di porgere i grandi interrogativi sulla possibilità di leggere il mondo, abitarne le esperienze, divenire invito e, allo stesso tempo, mirare alla dimensione della realtà come senso nuovo, ci sprona a guardare ai dettagli come segno e dono.
Sfogliare il mondo, dunque, per respirare appieno le sue ultimità, i tramestii di ogni evocazione, piene di ogni giorno e di ogni notte, fino a vibrare come sguardo di camere e stazioni di abbracci.
€10,00
Dettagli
Dimensioni | 12 × 0,5 × 19 cm |
---|---|
Pages | 62 Pagine |
Cover Design | Bartolomeo Telesca, Matilde Decuzzi |
Publisher | Edizioni Hermaion |
Language | Italiano |
ISBN | 9791280996275 |
Released | Maggio 2024 |