NUVOLE SUL DIVANO

La poesia di Francesco Cosenza è nutrita da echi e da un doppio fondo. La sua voce permane nitida, come una voce dal profondo che lambisce i sospesi, i rimossi, la fertilità della memoria, e riesce ad avere il coraggio di portare il gesto ad aprire gli spazi, gli abissi e la vita sui confini e i ritorni. 

La sua possibilità percettiva di porgere i grandi interrogativi sulla possibilità di leggere il mondo, abitarne le esperienze, divenire invito e, allo stesso tempo, mirare alla dimensione della realtà come senso nuovo, ci sprona a guardare ai dettagli come segno e dono.

Sfogliare il mondo, dunque, per respirare appieno le sue ultimità, i tramestii di ogni evocazione, piene di ogni giorno e di ogni notte, fino a vibrare come sguardo di camere e stazioni di abbracci.

10,00

COD: 9791280996275 Categoria:

Dettagli

Dimensioni 12 × 0,5 × 19 cm
Pages

62 Pagine

Cover Design

Bartolomeo Telesca, Matilde Decuzzi

Publisher

Edizioni Hermaion

Language

Italiano

ISBN

9791280996275

Released

Maggio 2024

Conosci l'autore

Francesco Cosenza

Francesco Cosenza

Francesco Cosenza è nato a Potenza dove vive e lavora. Giornalista, pubblicista ha collaborato con numerose testate giornalistiche locali ed è membro del comitato di redazione della rivista scientifica trimestrale di varia cultura Leukanikà. Collaboratore, ormai da diversi anni, del “Premio Letterario Basilicata”, ha pubblicato il suo prima silloge “Passaggi nel 2013”

È la scienza non-scienza della concretezza. Va addomesticato il Sublime, per scrivere poesia davvero contemporanea: servono profumi precisi, occhiali grandi, tazzine di caffè, il numero del sedile su un treno, e una certa furia catalogatrice. Bisogna inventariare il mondo, nominarlo come se fosse al suo primo mattino. O forse all’ultimo: con un nodo in gola che non si scioglie. «Metto la luce filtrata dalla persiana / la notte alle 3:07 / e Fellini che parla del circo / sul vento». Ah, il vento nei film di Fellini! Ho sempre pensato che richiedesse un affondo enciclopedico, ma a Francesco Cosenza bastano due versi per dire quasi tutto. La sua voce è appassionata – dico letteralmente: di chi è mosso o acceso da passione; da – direbbe Peter Handke – appetito per il mondo. «Spostare Settembre sui palmi», chiedersi in quale stanza dormisse d’Annunzio; ciò che legge, ascolta, ama – da iperlettore, da cinefilo, da essere umano che fa spazio alle arti – si impasta a ciò che vede; ne risulta una matassa inestricabile di vita vissuta dal vero e vita vissuta per interposte parole note immagini; un colloide di fatti e sensazioni e nebbia e «alfabeti capovolti». Trasforma la nostalgia e trattiene respiri di scorta. Apre una playlist e ascolta le colline parlare. È una poesia lieve, nobilmente, ed è una poesia ricca: dà a ogni verso la sensazione (maestosa, salvifica) che ci si perde parecchio, a non vivere.