Agostino Lacerenza è un mite contadino che vive con la famiglia in una contrada di un piccolo paese della Lucania e che viene ingiustamente accusato di aver provocato la morte di un ragazzo, suo compagno in una battuta di caccia alla lepre. Il lettore scoprirà che qualcuno sta raccontando la vita sfortunata di quest’uomo che dopo circa tre anni di galera viene rimesso in libertà. Ma al suo ritorno tutto intorno a lui sembra cambiato e Agostino avverte il peso del suo marchio di galeotto. Nonostante che in ultimo venga scoperto il vero colpevole egli si rassegna a un’esistenza ai margini e sprofonda sempre più in una cupa disperazione.
Il romanzo racconta di un mondo governato da leggi arcaiche in cui il vento della Storia lambisce appena gli uomini di pietra che lo popolano. Esso si ispira a un fatto accaduto negli anni ’40 e ’50 dello scorso secolo e per la sua stesura l’autore si è avvalso, in parte, degli atti del processo messi a disposizione da un discendente dei Lacerenza.