Sono cresciuto con le fiabe che raccontavano le persone più grandi. A quei tempi era un modo per tenerci buoni o per trascorrere le giornate di lavoro.
Le fiabe negli anni della mia crescita erano un po’ come le barzellette di adesso. Ogni tanto ne usciva una nuova, inventata da chi la raccontava oppure ascoltata in un posto nuovo dove uno del nostro paese si era trovato per caso.
Di solito erano sempre le stesse, ma, chi le sapeva raccontare ce la faceva vivere come oggi fanno cinema e televisione.
Molti personaggi del paese erano conosciuti come persone racconta storie e dove c’erano loro si raggruppavano tanti bambini, ma non mancavano persone grandi che poi, le fiabe, le facevano proprie.
Re, regine, principi, poveri, magia, castelli, fate, orchi, guerre, carestie, ricchezze nascoste poi ritrovate e noi ad ascoltare senza fiatare.
Sono stati i tempi della nostra fanciullezza vissuti con niente ma sempre felici per le strade dei nostri piccoli paesi. A volte le fiabe si avverano, a volte restano dei sogni.
È sempre bello inventarne di nuove, raccontare ed emozionare ancora piccoli e grandi.