STRINGIMI ANCORA LA MANO

Una vita familiare che scorre nella normalità, la routine quotidiana che si arricchisce di momenti gioiosi e poi, all’improvviso, mentre la vita viaggia ad alta velocità sulla retta via, giunge una sentenza di morte che non lascia scampo. Il cancro divora il corpo di un uomo che lentamente cede il passo ad un ‘mostro’ impietoso, avido di prevalere sulla tenacia e sulla forza di chi non vuole abbandonare questo mondo.

10,00

COD: 9788894506723 Categoria:

Dettagli

Pages

70 Pagine

Publisher

Edizioni Hermaion

Language

Italiano

Released

Gennaio 2020

Conosci l'autore

Eliana Positano

Eliana Positano

Eliana Positano è nata a Potenza nel 1975. È Giornalista e scrittrice, si occupa di questioni sociali ed è da sempre vicina agli ultimi e a chi soffre.
Ha diretto varie emittenti televisive locali ed ha collaborato con quotidiani regionali. Cronista giudiziaria fino al 2010, ha svolto inchieste riguardanti in particolare la criminalità organizzata ed ha condotto trasmissioni TV sulle stesse tematiche. Ha realizzato numerosi reportage su fatti di attualità (“Reportage dal fango” sull'alluvione in Campania, “No War” sulla guerra in Kosovo, “Codice rosso- Attacco all'Iraq” sulla guerra irachena).
Negli ultimi anni ha svolto le funzioni di addetto stampa politico, ha realizzato redazionali aziendali ed è documentarista.
Ha tre figli.

Un’esperienza di vita lunga diciassette mesi in cui si impara a convivere con una malattia triste, pur percependo ogni giorno la presenza indiscreta della morte che si avvicina lenta e angosciosa. Interrogativi, paure, dubbi ma anche speranze per chi combatte contro il cancro e tenta disperatamente di rima- nere attaccato ai propri affetti.
Paure, rassegnazione, coraggio smuovono invece le giornate di chi vive accanto ad un malato terminale e, pur sapendosi impotenti difronte alla malattia, ci si mostra volitivi e forti. Fino all’ultimo istante, fino all’ultimo respiro. Fino all’ultimo battito

Il suo corpo nudo che non rispondeva più a nessuno stimolo mi rimandava ad una sensazione di totale abbandono di sé e fiducia nell’altro che sentivo fortemente.
Era un’entità evanescente di cui restavano solo il suo profumo e un involucro di pelle e ossa che si affievoliva pacatamente.
Mio marito non reagiva, ma sapevo che si fidava di me, non aveva paura ma si sentiva protetto.
Le parti si erano invertite: non lui a sorreggermi, ma io. Con tutto il mio carico di forza e determinazione perché non potevo permettermi di crollare proprio ora.
Lui era là, tutto racchiuso in un corpo privo di stimoli. Io, accanto a lui fino alla fine.