Cominciamo con l’horror. Invece no, cominciamo con le parole, quelle ispirate dai racconti di Angelo Parisi. Direi: strano, micro-universo, disturbo, soprannaturale, incubo, specchio, creatura, mostro. Mi accorgo che formano una frase di senso compiuto: uno strano micro-universo è disturbato da un fatto soprannaturale che genera incubi in cui il lettore si specchia, identificandosi con creature mostruose. Il punto centrale è questo: i racconti di Angelo Parisi lasciano il lettore a galleggiare in un mare placido fino al momento in cui scopre che avrebbe dovuto aver paura fin dall’inizio.
Ma il lettore si ostina nella sua tranquillità perché avverte che la minaccia, se davvero esiste, viene dal nulla: racconto dopo racconto, continua a ricredersi; racconto dopo racconto, si immedesima nella minaccia stessa, illudendosi di non correre alcun rischio emotivo.